top of page

DONALD TRUMP

(RI)CANDIDATO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI.

IL TYCOON SFIDA GOP E DEM PER UN SECONDO MANDATO.


Come sfondo le tanto amate bandiere americane e come sottofondo cori che inneggiano agli "USA", Donald J Trump, POTUS dal 2017 al 2021, ha annunciato ufficialmente la sua terza ricandidatura alla Casa Bianca con un discorso di circa un’ora, nella sua sfarzosa tenuta di Mar-a-Lago, in Florida, Stato che da tempo è stato eletto a residenza del Tycoon in sostituzione di New York.


"Per rendere l'America nuovamente grande e gloriosa, stasera annuncio la mia candidatura a Presidente degli Stati Uniti. Biden non avrà altri quattro anni. […] Da ora all'election day combatterò come nessun altro prima e sconfiggeremo la sinistra democratica radicale che sta tentando di distruggere il nostro Paese dall'interno. […] Questa non sarà la mia campagna, questa sarà la vostra campagna".
Queste le parole dell’imprenditore newyorkese, già annunciato come il prossimo Presidente, pronunciate come a voler sottolineare il ritorno del sogno americano di cui lui si ritiene massimo esempio. Naturalmente non è mancata la risposta di Joe Biden, dal G20 di Bali, su Twitter: "Donald Trump ha rovinato l'America", ha lapidariamente scritto il POTUS in carica.

Una particolare attenzione la riserviamo a quanto detto dal Tycoon in merito alle elezioni di medio termine. Trump ha vantato un ottimo risultato, più di 200 vittorie al netto di poche decine di sconfitte, omettendo però il fatto che le sconfitte siano state nei luoghi chiave e, in grande misura, cagionate dai suoi candidati più fedeli.


La ricandidatura del 45º Presidente USA, invero già preannunciata, ha comunque creato destabilizzazioni sia all’interno della Famiglia Trump (la figlia Ivanka ha dichiarato di sostenere il padre ma di non voler più entrare nell’agone politico) sia all’interno del GOP. Non è infatti un mistero che il Governatore della Florida, Ron DeSantis, aneli alla candidatura alla Casa Bianca. DeSantis è stato aspro e critico nei confronti del leader repubblicano, accusandolo della presunta debacle ai Midterm (di fatto si è trattato di un pareggio, con la Camera controllata dal Gop ed il Senato controllato, a maggioranza molto risicata, dai Dem).



Per quanto indebolito dai midterm ed abbandonato da molti sostenitori, c’è comunque da considerare che, laddove l’establishment lo “scarica”, Trump riesce ancora ad avere il supporto di gran parte della base elettorale del GOP.



Trump, con il suo carattere irruente e vanaglorioso (che è un suo difetto ma anche una sua virtù) non è abituato ai rifiuti. Nel 2016, contro tutti, vinse la sfida più difficile della sua vita e conquistò la poltrona dello Studio Ovale. Solo i posteri potranno dirci se ciò avverrà anche nel 2024.

In conclusione, similmente al presidente Ronald Reagan, anche Trump potrebbe essere definito dai suoi avversari un «cretino di successo». Ed in effetti appare da un lato come inadatto e sommerso dalle gaffe, a tratti perfino pericoloso (qualcuno potrebbe citare i fatti di Capitol Hill del 6/01/20). Eppure rimane uno dei pochi in grado di canalizzare il consenso, ed ha il merito, indiscusso, di aver mantenuto buoni rapporti con la Russia e di aver evitato ogni tipo di escalation.


Autore: Gianmarco Rubino.


 
 
 

Comments


bottom of page