Lo yacht a vela di superlusso A è il più grande a mondo, vale mezzo miliardo di euro e lo stiamo pagando un po' anche noi.
Tale imbarcazione apparterrebbe a un oligarca di Putin, Andrey Melnichenko (che nega sia suo) e per questo ora è bloccato nel porto di Trieste.
Viene sorvegliato e conservato a spese dell'Italia, ma a qual èil costo?
Per ora è un mistero e nulla si sa su cosa ci sia dentro. A gennaio dell’anno scorso si trovava ormeggiato presso l’arenale di Trieste ma due mesi dopo, con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, è stato bloccato e sottoposto a congelamento amministrativo dalla Guardia di Finanza, perché il suo presunto proprietario è stato inserito dall’Unione Europea nella black list degli oligarchi russi sottoposti a sanzioni.
Si tratta, infatti, di Andrey Melnichenko fondatore di EUROCHEM uno dei maggiori produttori di fertilizzanti al mondo e della società energetica CYƏK.
Secondo la rivista Forbes con un patrimonio stimato di quasi 27 miliardi di euro è il settimo uomo più ricco della Federazione Russa, da sempre sotto i riflettori per lo stile di vita lussuoso e le proprietà stravaganti.
Nonostante sia stata anche documentata la sua presenza a bordo da quando lo yatch è stato bloccato in Italia, Melnichenko ha sempre negato categoricamente che fosse suo, affermando un recente cambio di gestione che lo attribuirebbe ad un trust con un fiduciario indipendente che nulla ha più a che fare con lui.
Per questo i legali del nuovo fiduciario hanno impugnato l’atto di congelamento e fatto ricorso al tar del Lazio per richiedere il dissequestro dell’imbarcazione.
L’Italia rimane ferma sulle sue posizioni: è stata disposta una sanzione europea ed in quanto l’Italia fa parte dell’Unione europea questo per ora rimane un bene in mano allo stato Italiano.
Al di là di come andrà a finire questa diatriba legale la sanzione che ha colpito questo yatch sta presentando numerose criticità. Ilcongelamento infatti consiste nel blocco preventivo di risorse finanziarie e patrimoniali di imprenditori che operano in settori vitali per la Federazione Russa.
Lo scopo?
Evitare che i fondi ricavati da queste risorse vengano utilizzati per finanziare l’invasione dell’Ucraina.
Ma se bloccare conti correnti e se e sequestrare le proprietà immobiliari degli oligarchi russi è facile per uno yatch come questo la questione è molto complicata.
Perché allo scadere del provvedimento dovrà essere riconsegnato al legittimo proprietario nelle stesse identiche condizioni in cui era stato sequestrato.
Se un domani dovessimo restituirlo al proprietario e ci dovesse essere qualcosa fuori posto dovuta anche a anche semplice usura del tempo, dovremo rispondere noi.
Ora la condizione fondamentale per rientrare in possesso dello yatch è ovviamente che il proprietario paghi il conto delle spese sostenute ma fino a quel momento tutti i costi del mantenimento sono a carico dello Stato italiano, cioè di tutti noi.
Autrice: Benedetta Sbraccia.
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