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Sostenibilità, etica e women empowerment: Gucci è al primo posto.

Aggiornamento: 6 mar 2023


Come l'etica e la sostenibilità rappresentano uno dei punti focali dei piani strategici delle imprese e l'impatto che queste hanno sulla scelta dei consumatori e degli investitori.

Mercoledì si è concluso il terzo appuntamento di Ethos, sull’etica e sostenibilità delle imprese, organizzato dalla Luiss e che avuto luogo nel nuovissimo Language Cafe du Via Parenzo. Ospite della giornata è stata Antonella Centra, l’Executive Vice President General Counsel, Corporate affairs and sustainability di Gucci, la quale in breve tempo ha enucleato i punti principali su cui ruota la gestione sostenibile di una delle casate di moda più importanti e rinomate del mondo.


Antonella Centra, sin dall’inizio ha avuto premura di sottolineare come Gucci è stato uno dei primi marchi di moda a scommettere su due temi centrali: la sostenibilità e l’empowerment femminile. E lo ha fatto individuando prima di tutto “il punto di partenza”; così ci dice l’Executive Vice President indicando come la casata di moda che noi tutti conosciamo per i suoi abiti eleganti e le borse raffinate, parte e pensa prima di tutto all’ambiente e ai lavoratori per costruire il suo successo. Individuare il punto di partenza infatti è stato fondamentale per i manager del brand al fine di permeare il tema della sostenibilità nel tessuto vitale dell’azienda e permettergli di raggiungere le più alte vette del lusso.


La particolarità dell’approccio del marchio, che ha segnato il suo successo in questa branca, è stata quella di trattare la sostenibilità non come un tema a parte, come un qualcosa in più che accrescesse la fama del brand, ma come la base della politica aziendale stessa. Mettere a fondamento la sostenibilità ha voluto dire allinearsi alle esigenze dell’ambiente e anche a quelle degli investitori, ormai attratti solo dalle aziende green, e dei consumatori, ad oggi maggiormente attenti alla qualità dei vestiti e dei brand.

MA COSA SI INTENDE EFFETTIVAMENTE PER SOSTENIBILITA' ?

Questo lemma, particolarmente diffuso sebbene controverso, indica non solo la tutela dell’ambiente, l’attenzione allo spreco, al trattamento delle materie prime e al cambiamento climatico, ma anche e soprattutto la tutela dei diritti umani e la cura dei lavoratori così come dei consumatori.

A questo modello si contrappone invece la cosiddetta “fast fashion” che sta sempre più prendendo piede nel mercato del vestiario, e che sembra prestare attenzione unicamente al guadagno piuttosto che alla qualità dei vestiti e alla salute dei lavoratori.

Un altro argomento che è stato trattato e che contraddistingue, ancora una volta, il marchio italiano è l’empowerment femminile. Gucci ancora una volta si mostra all’avanguardia nel porre le donne ai vertici dell’organizzazione: più del 50% dei dirigenti è ad oggi donna. La parità di genere e di trattamento, a partire dal salario, è sempre stata una sfida per la casata, che possiamo dire aver coraggiosamente vinto.

Insomma, Gucci vince: potrà piacere o meno sulle passerelle ma ciò che non si vede, la strategia aziendale fondata sul rispetto della natura e del prossimo, è quello che ha reso questo brand il numero 1.





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